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mercoledì 26 giugno 2013

Emendamento Congiunto sulle Tariffe dei Nidi



 Il criterio di determinazione delle Tariffe degli Asili Nido passa dal “reddito pro capite” al’ISEE, tenuto conto della notevole differenza di calcolo tra i due metodi (nell’ISEE si tiene conto del patrimonio mobiliare) diventava indispensabile per il primo anno di applicazione del nuovo metodo assicurare un non aggravio della tariffazione per le famiglie più disagiate.
(Ad esempio una famiglia di 4 componenti e un reddito di 25.000 € il reddito pro capite risulta 6.250 €  mentre l’ISEE risulta 10.162 €).

Presentazione Emendamento
Firmatari: Nale (PDL), Menon(Rovigo si Ama), Businaro (M5S), Romeo (Pd)

 Una premessa per chi non ha figli piccoli e non conosce il regolamento per l’accesso al nido pubblico: al nido pubblico di Rovigo non  si accede per reddito, per cui nel nido di Rovigo abbiamo tutte le categorie reddituali, dal più povero al più ricco. Se tutti possono accedere in base comunque a delle priorità ecco che diventa essenziale differenziare la tariffa che pagheranno i diversi utenti.
Questo emendamento nasce dalla volontà di plaudere al nuovo meccanismo tariffario introdotto per gli asili nido, merito all’assessore , ma al contempo dalla necessità di migliorare  la tabella tariffaria ed introdurre delle variazioni volte ad aumentare l’equità e la solidarietà tra fasce reddituali diverse.
Nasce inoltre dallo studio dei tariffari di città limitrofe come Padova, Ferrara e Verona. In particolare in queste città dove da tempo si applica l’ISEE viene prevista una maggiore progressività della tariffa rispetto alla proposta in delibera. (Ferrara  valore ISEE inferiore a 5.350 €  Tariffa  40,00 €; Verona valore ISEE inferiore a 7.000 € Tariffa  76,00 €; Padova valore ISEE inferiore a 5.165 € Tariffa  97 €, mentre per le fasce alte di reddito si arriva a far pagare oltre 500 €).

Agli ISEE più bassi corrispondono tariffe molto più basse, mentre agli ISEE più alti corrispondono tariffe molto più alte, ma certamente occorre tenere presente e raffrontare le più alte tariffe con la realtà rodigina e con i nidi privati. Nei nidi privati la tariffa media è di 360 €.
Per questo si è proposto un allargamento della forbice delle tariffe che porta a far pagare a chi ha un ISEE superiore a 28.000 €, quindi ad una famiglia che sta bene, una tariffa di 360 € che è pari al nido privato e ha in sé il plusvalore dell’ottimo servizio garantito dal nido pubblico.

Mentre per gli ISEE inferiori € abbassiamo le tariffe a100 €.
La situazione precedente era molto ingiusta in quanto prevedeva una  bitariffa quasi mono ,in base al reddito pro capite, concetto assai diverso dall’ISEE. Cosicche’  il figlio del notaio pagava come il figlio del cassaintegrato. Il che va contro anche alla costituzione perché uguaglianza significa tener conto delle diverse possibilità, delle differenze di partenza e far accedere al servizio entrambi ma in maniera diversa.

E’ quindi un emendamento su un tema così forte e potente per le donne da venire condiviso dalle poche donne (purtroppo!) in questo consiglio. Bene allora il grande risultato della condivisione dell’emendamento frutto della collaborazione della componente femminile al di là dei  partiti . Un’attenzione particolare per un servizio essenziale che permette alla donna di riprendere a lavorare , con implicazioni emotive e sociali importantissime.

1 commento:

  1. molto bene! una piccola nota: il tema è forte per i genitori, non solo per le donne.

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