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martedì 8 novembre 2011

L'energia del cinema

Della serie "Mica può essere solo un blog politico".
Ieri sera , grazie alla buonanima di mio marito, sono potuta andare al cinema. Sappiate che uno dei motivi per cui avevo fortemente voluto stare in centro a Rovigo, era la possibilità di andare al cinema a piedi...purtroppo  è andata come è andata...ma non parliamo di politica.
Io adoro il cinema: le luci che si spengono, il volume che all'inizio è un po' prepotente ma poi diventa perfetto, amo in particolare le ultime file perchè posso vedere le nuche di tutti gli altri spettatori.
Mi emoziona la sorpresa di andare a vedere un film per il quale ho letto una bella recensione, ma credo sia bellissimo anche partecipare a rassegne cinematografiche con  film magari già visti o da rivedere. Insomma se il film è nuovo è un po' come quando ci si è infatuati di qualcuno a prima vista: conoscendolo potrà scaturire entusiasmo o delusione  . Le rassegne invece sono come una coppia navigata, che  vuol rivedere una cosa già vista per apprezzarne un nuovo spunto, un nuovo riflesso.
Ieri sera al Centro Don Bosco  è iniziata la rassegna  "Le luci della città" ideata dal CineGap (http://www.cinegap.org/)  e dallo Spazio XY   ed è stato proiettato l'omonimo  film di Chaplin.
Prima del film è stata narrata da una bella voce una storia sulla Guerra e sul 25 aprile che potete trovare sul sito http://www.raccoglistorie.it/ . In pratica chi lo desidera racconta una storia che viene pubblicata sul sito  creando così un'opera d'arte doppiamente pubblica (sia per gli autori che per i fruitori).
Ma veniamo al genio di Chaplin: anch'io vorrei riuscire a comunicare con semplicità le cose più profonde, e far commuovere ridendo. La prima rassegna a cui partecipai era nel '900 (1998) e i titoli erano tutti sull'amore: Lezioni di Piano e La signora della porta accanto. Del primo ho ancora il ricordo indelebile della schiena (e del sedere) di Harvey Keitel in una delle scene d'amore più belle della storia del cinema. Del secondo ricordo una battuta della Fanny Ardant , che non è mai più stata splendida come in questo film (la forza di stare col regista) "Senza amore non si è niente".
Bhè alla fine devo dire che questa battuta ci sta anche su Luci della città e su milioni di altri film e forse è per questo che adoro il cinema.

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